COME NASCE L’ASSENZIO

La rivoluzione francese non ha portato soltanto un vento di rinnovo sociale ma anche una inedita bevanda nel mondo degli alcolici. Nel lontano 1972 un medico francese scappato da Parigi si rifugia in una paesino svizzero chiamato Couvet dove inizia a sperimentare la distillazione di alcune piante che nascono spontanee in quelle terre tra cui l’artemisia maggiore con la quale brevetta poi una ricetta chiamata Assenzio.

L’assenzio nasce come bevanda tocca sana e quindi con uno scopo medicinale.

La ricetta oltre che ha contenere l’ingrediente di base che è l’artemisia maggiore da cui si estrae per stillazione il principio attivo dell’assenzio che è il tujone, un alcaloide, presenta anche : semi di anice verde, semi di finocchio, ed altre erbe minori che possono essere miscelate e variano da ricetta a ricetta: issopo, badiana, radici di angelica, coriandolo, camomilla, ecc.

La bevanda verde verrà usata come razione dai gendarmi francesi durante la guerra in Algeria per prevenire alcune malattie come il tifo, la malaria e la dissenteria.

Nel frattempo le produzioni di vino in Francia furono devastate da un insetto meglio noto con il nome di Filossera che si cibava delle radici dei vitigni. Questo disastro provocò un impennamento dei prezzi del vino ed una riduzione delle quantità a disposizione dei francesi.

L’assenzio una volta diluito con 3 o 4 parti di acqua si dimostrò un perfetto sostituto del vino a tavola  il quale aumentò in maniera vertiginosa le produzioni annuali fino a sfiorare svariati milioni di litri all’anno.

L’assenzio diventò così popolare che anche tutti gli artisti più famosi cominciarono a berlo quotidianamente realizzando in certi casi opere che ritraggono la magica pozione verde. Basti pensare che Arthur Baudelaire, Oscar Wilde, e pittori come Modigliani, Degas, ecc ne fecero un uso spregiudicato.

Il declino commerciale dell’assenzio avviene durante la riproduzione dei vitigni in Francia. L’industria del vino francese doveva riacquistare la fetta di mercato perduta e quindi non potevano permettere a delle distillerie di diventare troppo importanti economicamente.

Il fenomeno dell’alcolismo post industriale favorì la ghettizzazione dell’assenzio arrivando al veto commerciale nel 1915 proprio in occasione della prima guerra mondiale.

Si diceva che l’assenzio era la causa della forte diserzione dalle trincee.