L’importanza dell’alimentazione nello sport

Fare attività fisica significa smuovere dal torpore della pigrizia l’intero organismo. I benefici derivanti dall’attività fisica sono ormai universalmente noti: un po’ meno lo è la centralità che l’alimentazione ricopre nella vita degli sportivi, sia professionisti che amatori.

Chi pratica sport su base regolare ha un fabbisogno energetico più grande di chi invece non lo fa. Non è facile fare una stima universale, ma basti pensare che un professionista, per alcuni regimi di allenamento, può avere necessità caloriche doppie, se non addirittura triple rispetto ad un soggetto sedentario.

Ovviamente, se si pratica sport con l’obiettivo di dimagrire (come sempre più spesso accade) è sbagliato bilanciare la maggiore attività fisica con una dieta più ricca.

Una cosa si può fare: regolare il proprio regime alimentare, riducendo al minimo gli alimenti meno utili, per favorirne altri che invece permettono di affrontare meglio l’allenamento. Un’operazione impegnativa, ma estremamente utile: molte informazioni riguardo l’importanza dell’alimentazione nello sport puoi trovarle sul sito liberamentemagazine.org, la cui consultazione è consigliata per diradare numerosi dubbi.

Alcune sostanze, come l’acqua e le vitamine, pur non fornendo un apporto calorico rilevante, sono ugualmente importanti per i compiti che svolgono. Proteggono l’organismo e regolarizzano alcuni processi, come quello di termoregolazione (sudorazione), permettendo al corpo di resistere senza danni anche alle sessioni di allenamento più impegnative. Per un ciclista, ad esempio, bere con regolarità è il primo passo da fare per arrivare dritto al traguardo.

Il carburante del nostro organismo

I componenti che invece vengono trasformati in energia vera e propria con il metabolismo sono tre: carboidrati, grassi e proteine. I carboidrati sono al centro della nostra alimentazione: da essi ricaviamo il principale apporto calorico, sia che vengano assunti come zuccheri semplici o complessi.
Bandirli dalla propria dieta è da pazzi, oltre che quasi impossibile: per alcuni tipi di allenamento è però possibile moderarne il consumo in favore, ad esempio, delle proteine, che garantiscono un veloce accrescimento della massa muscolare. Attenzione, però: un consumo elevato di proteine porta ad un maggior affaticamento dei reni, poiché esse, se non utilizzate, non possono essere conservate, ma solo smaltite.

I grassi sono una fonte unica di energia, e non possiamo rinunciarci. Anche in questo caso, però, il segreto è la moderazione: un consumo smodato di grassi porta ad un accumulo che, paradossalmente, cerchiamo di combattere facendo sport.

Mangiare tutto con moderazione, stop alle privazioni

Alcuni luoghi comuni sono duri a morire e possono portare, soprattutto i principianti, a commettere errori facilmente evitabili. Cosa che sentiamo spesso: “per fare i muscoli niente carboidrati: proteine, proteine e proteine!”. Frasi del genere, pur rifacendosi ad un lontano fondo di verità, sono estremamente pericolose, per atleti e non.

Fare attività fisica, di ogni genere, non comporta e non deve comportare mai l’eliminazione totale di alcuni nutrienti. Una cosa si può affermare con certezza, che a regimi di allenamento differenti, corrispondono regimi alimentari differenti.

Un maratoneta dovrà assumere più carboidrati di un sollevatore di pesi, che a sua volta sceglierà una dieta ad alto apporto proteico, ma nessuno dei due deve eliminare gruppi di nutrienti dalla propria alimentazione. Del resto, per quanto l’allenamento possa essere mirato, non lo è mai tanto da rendere necessarie le sole proteine, i soli carboidrati, e così via.
Sarà scontata, ma la regola del “un po’ di tutto” è sempre valida, per professionisti e non: l’importante è evitare gli eccessi, mentre avere dei piatti premio può aiutare a seguire con maggiore dedizione la propria dieta.