l sexting è una nuova tendenza nata fra i giovani anglosassoni ma ormai diffusati anche in gran parte del mondo, non di meno in Italia.
Per chi non lo sapesse, il sexting è un neologismo nato dall’unione delle parole “sex” (sesso) e “texting” (SMS). In concreto si tratta di mandarsi sms spinti e foto sessualmente esplicite per stimolare sessualmente l’altra persona e giocare a distanza, o per vedere se ci sta…
Gli adolescenti lo usano come primo approccio al sesso. All’inizio non c’è il contatto diretto con la persona, quindi questo sistema aiuta le persone insicure a non esporsi direttamente: giocando, dicendo e non dicendo, si riesce a intuire se l’altra persona ci sta oppure no. Se l’altra persona ci sta, allora si può passare al cybersesso – sesso telefonico fatto con il cellulare o tramite chat e webcam – o al sesso vero e proprio dal vivo.
Il professore e psicologo dell’UTMB (utmbhealth.com), Jeff Temple, ha dichiarato: “Ora sappiamo che il sexting tra gli adolescenti è abbastanza comune. Per esempio, il sexting può essere associato ad altri comportamenti tipici degli adolescenti, come l’uso di sostanze. Il sexting non è associato a un buono o cattivo benessere mentale”. Per fare questo tipo di dichiarazioni, il team di Temple ha svolto un’indagine di 6 anni in un gruppo eterogeneo di studenti adolescenti provenienti dal Sud-Est del Texas.
Nel team di Temple c’è pure il ricercatore Hye Choi Jeong, il quale ha spiegato: “Essere un destinatario passivo o chiedere un sexting non richiede probabilmente lo stesso livello di agio con la propria sessualità. L’invio di una foto da nudi può comunicare al destinatario un livello di apertura verso l’attività sessuale, promuovere la convinzione che ci si aspetta di fare sesso e serve ad aumentare le avances sessuali, ognuna delle quali può aumentare la probabilità di un futuro comportamento sessuale. Il sexting può servire come una tecnica che porta a comportamenti sessuali reali o come un modo per indicare la propria disponibilità a raggiungere un migliore livello di intimità”.